L’arte della saldatura
La saldatura è una professionalità che richiede passione, innovazione, qualità, talento, ma soprattutto dedizione e cura del dettaglio di precisione.
Tutto il mondo è saldato: dal minuscolo accessorio miniaturizzato al più imponente grattacielo, al transatlantico, al metanodotto. Nulla di quanto oggi fa parte del nostro quotidiano, piccolissimo o gigantesco che sia, potrebbe infatti essere realizzato, utilizzato, conservato o riparato senza un processo di saldatura.
Cioè senza quel “miracolo tecnologico” che consente a due o più metalli di legarsi indissolubilmente tra loro. Di solito i metalli protagonisti sono l’acciaio, l’inox, l’alluminio, il rame, il bronzo, il titanio, le leghe metalliche, le superfici zincate.
Questa tecnica permette di congiungere attraverso il calore due parti metalliche. Il calore necessario viene ottenuto o da una fiamma prodotta per combustione di un gas con aria o ossigeno, o può essere generato da un arco elettrico che scarica tra due elettrodi oppure può essere ottenuto per effetto Joule a causa della resistenza al passaggio della corrente elettrica offerta dal pezzo da saldare.
Si distingue in saldatura autogena ed eterogenea (brasatura).
Nella prima viene effettuata una fusione dei bordi metallici da congiungere e il vano tra i bordi viene riempito con del metallo fuso simile a quelli del pezzo da saldare.
Nella brasatura invece il materiale da unire viene solo riscaldato e la fusione riguarda solo il metallo di apporto. In genere il metallo d’apporto è eterogeneo e a più basso punto di fusione e quindi le temperature coinvolte sono in questo secondo caso decisamente inferiori.
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